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Bochesmalas

lunedì 3 marzo 2014

Hexis - Abalam


In un disco come questo la luce non filtra neanche se si spalancano le finestre in un pomeriggio d'agosto. "Abalam" è brutto, sporco e cattivo, ma è in grado di sprigionare una forza ammaliante e ipnotizzante, per quanto sinistra e malsana. 
Il muro di suono e rumore eretto da questi sei danesi è impenetrabile, nero come la pece e intriso di sangue e violenza. Come un gigantesco monolite che s'incontra d'improvviso in mezzo alla strada in una notte buia senza luna. Ma se ci si sbatte contro (e si sopravvive all'impatto) potrebbe anche riservare qualche gradita sorpresa, a patto che si abbia una certa confidenza con l'oscurità e le bestie immonde che la popolano.
Questo disco, infatti, dopo un primo approccio lascia basito l'ascoltatore; si resta frastornati dal brutale frastuono che si accanisce sui timpani in una totale assenza di melodia. Al secondo tentativo, però, c'è il rischio di non poterne più fare a meno. Soprattutto se si spegne la luce e si alza il volume per poter liberare la bestia rinchiusa in questi solchi. Al terzo ascolto sono sufficienti i 2 minuti scarsi di rumori sinistri di "Faciem" e l'assalto furioso accompagnato da blast beats e dalle urla sgraziate di "Tenebris" per uscire in strada con un machete in mano...ehm...per entusiasmarsi.
Gli Hexis hanno creato un mostruoso ibrido che non lascia scampo a base di hardcore-black metal, o meglio di post-hardcore e post-black metal, intriso di noise, feedback e dissonanze varie, e riusciti accenni sperimentali. Forse non sarà il suono più originale mai ascoltato da orecchie umane: i francesi Celeste, ad esempio, hanno fatto qualcosa di simile e, non per caso, infatti, hanno all'attivo un tour europeo in compagnia della band di Copenaghen.
Tuttavia un disco come "Abalam" ha la sua forte personalità ed è ricco di fascino sinistro e sprigiona una furia sonora incontrollabile. E inoltre la proposta sonora degli Hexis è più nera e malefica rispetto a quella della grande band transalpina.
Loro, gli Hexis, ci avevano già provato con l'ottimo mini album "XI" del 2012 e con svariati EP, ma con l'album nuovo hanno raggiunto la vetta della loro produzione artistica sino a oggi.
Un lavoro del genere va ascoltato tutto d'un fiato per non frantumare il pesante monolite ma, comunque, ci sono alcune pietre che spiccano sulle altre, come il mortifero doom della conclusiva "Inferis" o il fiume di chitarre e blast beats sprigionato da "Immolabant."

Un bocconcino prelibato per stomaci forti (e neri)

Tracklist:

01.Faciem
02.Tenebris
03.Exanimis
04.Desolatium
05.Sequax
06.Supplex
07.Abalam
08.Immolabant
09.Exhausit
10.Timor
11.Exterminati
12.Neglexerunt
13.Inferis

Halo of Files - Music Fear Satan - 2014

















Il precedente mini album degli Hexis:


Hexis - XI - 2012

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