Lasciate ogni speranza o voi che entrate

Bochesmalas

lunedì 25 maggio 2015

Welcome to the shitty world


È un periodo strano, più strano del solito, intendo. Forse sono io che non ho ancora ben capito se sto invecchiando, e probabilmente ho bruciato quel che poco restava della mia materia grigia, o se sto rivivendo in qualche modo una crisi adolescenziale un po’ tardiva. Eppure più cerco di comprendere questo paese, questo mondo strano e i suoi ancora più strani abitanti, e più non ci capisco niente. Non mi riconosco più nei miei simili, ammesso che lo siano ancora simili. E questo non perché io mi ritengo migliore di qualcun altro, per carità, non ho mai pensato niente del genere neanche per un solo istante nella vita, e solo che non riesco più a stare dietro alla rotazione del pianeta sotto i nostri piedi.
Sono tante le cose che non riesco a comprendere, come anche sono tanti (milioni, forse miliardi) gli ominidi e umanoidi che calpestano il suolo del pianeta che condividiamo forzatamente che non ritengo più miei simili.
Tuttavia non voglio tediarvi con i miei deliri senza capo né coda, quindi consiglio vivamente, ai pochi temerari che in questo momento si trovano davanti al monitor, di girare pagina, cambiare sito o spegnere il pc. Insomma uscite a fare una passeggiata che la primavera (forse) vi seguirà.

Beh, a me piacerebbe un mondo dove gli esseri umani si comportano da umani, dove gli animali non vengono uccisi e maltrattati per il diletto degli umani poco umani, dove non esistono gli allevamenti intensivi, dove c’è rispetto per gli altri e i soliti furbetti siano definitivamente estinti. Mi piacerebbe un pianeta dove non ci sono religioni né fanatici, dove il liquido che scorre sotto e sopra alla terra non sia detersivo ma acqua, dove quello che entra nei polmoni non sia diossina ma solo semplice ossigeno. Mi piacerebbe un mondo dove al posto di ogni pistola ci sia un libro. Mi piacerebbe che il denaro non godesse di tutta questa importanza…Mi piacerebbe anche che non esistessero abomini quali la vivisezione, il circo e altre schifezze di cui sono capaci i miei simili.
Ma questo mondo non c’è. Il nostro, quello che abbiamo sotto i piedi, si è abbruttito, è sporco, malato, geneticamente modificato e ricoperto di merda. Noi galleggiamo stando ben attenti a non aprire la bocca per non rischiare di ingoiare un po’ di questa merda tossica. Ma, da che mondo è mondo, c’è sempre qualcuno che ti spinge giù e purtroppo è assolutamente inevitabile ingerire la propria razione di sterco. Ognuno ha la sua, già assegnata dall'alto, e per questo tipo di pasto non si possono delegare gli altri; in questo caso non ci sarà mai nessun volontario né nessuna anima pia disposti a sostituirci.
Il nostro mondo è così: lo abbiamo plasmato noi, a nostra immagine e somiglianza.

Beh, lo so, sembra un discorso di quelli da semifinale del concorso di miss Italia: la pace nel mondo e altre banalità della stessa serie di dichiarazioni argute tipiche del corredo di risposte delle aspiranti miss. Ma questo è quello che ho sempre sognato, ora più che mai, anche se non potrei mai partecipare a un concorso di quel tipo…O no?

Premessa a quel che segue:

Tutte le parole che trovate qui sotto non rientrano nella categoria politically correct neanche se spinte a forza; non hanno niente a che fare con quanto ci vogliamo sentir dire di solito e con quanto siamo abituati a leggere o ascoltare. Certi argomenti sono un tabù assoluto qui in Italy e portano solo alla fuga dei lettori se non all’aggressione fisica da parte dei compagni squadristi incazzosi e guerrafondai. Ma in quest’occasione non potevo tacere solo perché così fan tutti e chissenefrega se qualcuno si turba…la porta è quella lì.

Questo post l’ho scritto di getto e senza riflettere (come sempre) qualche sera fa, ma solo ora ho avuto il tempo di pubblicarlo anche se adesso la torsione dello scroto un po’ è passata, a dire il vero. Non l’ho ritoccato né imbellettato; ho solo aggiunto questa piccola premessa che poi non è da considerarsi tale in quanto si trova nel bel mezzo del discorso, in mezzo alle palle.
Beh, è un post populista per anime populiste, anche se sembrerebbe un po’ come dire?…ehm…leghista…ahimè. 

“Intanto l’allegra combriccola degli uomini con le gonne nere è riuscita a raggiungere anche le meravigliose rovine di Palmira e anche queste sono fottute, definitivamente, nell’indifferenza generale. Obama afferma che “non stiamo perdendo”. Mah, forse lui no ma il mondo si, eccome se sta perdendo. I siti patrimonio dell’Unesco stanno venendo giù con un terrificante effetto domino, uno dietro l’altro. Migliaia di anni di storia e civiltà andati in fumo a causa di un gruppo di anacronistici fanatici religiosi in pochi giorni. Il mondo e l’orologio girano al contrario e si ritorna indietro più o meno nel periodo dell’età della pietra ma noi no, noi “non stiamo perdendo”.
Il “temibile” esercito iracheno (addestrato dagli infallibili americani) se la da a gambe; quello siriano, privato di armi e aiuti (sempre dagli americani), non è in grado neanche di difendere quel giraffone di Assad, figuriamoci se riesce a fermare quelli dell’Isis.
E il mondo attende, immobile, placido e timoroso. Forse si aspetta che gli islamici neri finiscano le munizioni o le terre da conquistare. Oppure il fine ultimo della “gloriosa” civiltà occidentale è far si che l’islam radicale conquisti potere e spazio nel mondo. Non lo so, ma l’autostrada gliela sta preparando il ricco e generoso occidente.




In Italia invece siamo in campagna elettorale, il nostro Renzino scorrazza in lungo e in largo per lo stivale a spacciare la restituzione dei soldi rubati dalla Fornero ai pensionati come un suo splendido dono, e a sventolare ai quattro venti quella meraviglia della “buona scuola” con il suo seguito di impavidi presidi onnipotenti. Tra e altre cose si è recato in Liguria per supportare la sua candidata “assolutamente estranea” al disastro delle alluvioni genovesi, e anche in Campania a sopportate “con impegno totale” l’incredibile candidatura di De Luca e delle sue liste ricolme di “impresentabili”.
Una cosa è certa, per quanto mi riguarda: se il PD vince in Liguria il prossimo genovese che si lamenta di avere perso casa o negozio a causa di un’alluvione e di doverci pure pagare l’imu, lo vado a cercare di persona per sputargli in un occhio. 
Per carità, ognuno è libero di fare e votare tutto ciò che si vuole, e se non sono bastate due giunte comunali consecutive che non hanno fatto niente per risolvere il problema e anzi si sono spartite una bella torta milionaria come premio per gli obiettivi raggiunti, facciano pure. Avanti con il PD del fare.

Tra le altre cose un’altra vicenda mi sta dando da pensare in questi giorni: non ho ancora capito bene se mi sta più sui coglioni Salvini o quegli imbecilli che lanciano pietre, uova e stronzate ai suoi comizi. E purtroppo (un po’ forse mi dispiace pure) mi pare che sono proprio questi ultimi, e non quello della Lego, a vincere il premio “lo stronzo d’oro”. Cazzo, siamo nel 2015 e ancora ci sono persone che scendono in piazza per impedire di far parlare uno che la pensa diversamente (coglione o no è un altro discorso). Ancora appresso alle ideologie, alle bandiere e alle vetuste stronzate degli anni 60, eppure quando c’è da protestare per tutte le puttanate di questo governo, come dei precedenti, nessuno si fa vivo, nessuno dice niente e arriva la Fornero, il blocco degli stipendi, il licenziamento selvaggio dei lavoratori (assunti a tempo indeterminato, però, cari figli del Jobs Act), l’iva che cresce di notte, il pellet che improvvisamente costa come l’oro, il ladrocinio perpetuo dei consiglieri regionali, la “buona” scuola, l’Imu, la Tasi, la Stasi e tutte le immonde fregature che svolazzano sulle nostre teste, la falsa legge anti corruzione e miliardi di altre inculate galattiche. Però non si vede nessuno (o quasi) a protestare quando parla Renzi e, prima di lui, Letta e l’abominevole Mario Monti. Pare che in Italia si protesti solo contro chi se la prende con i rom, tutto il resto è noia.
Che poi, a dirla tutta, senza la tipica falsa ipocrisia all’italiana: i rom non sono poi tutti questa bella gente che tutti dicono, anche loro si sono evoluti.
Tra le innumerevoli nefandezze (ma ci sono anche sciocchezze sul loro conto, a dire il vero) attribuite ai rom quella che è accaduta alla sede dell’Enpa di Torino è quella che mi ha fatto incazzare di più, mi ha fatto sentire un po’ leghista per un attimo…vuoi vedere che Salvini non ha tutti i torti?
A Torino i rom hanno distrutto il canile e gli uffici dell’Enpa che probabilmente infastidiva i loro “affari” nel campo nomadi adiacente. Sono entrati due volte, nonostante le ripetute richieste d’aiuto (inascoltate) dell’Enpa al comune di Torino, questi signori sono riusciti a distruggere tutto, con particolare accanimento verso l’ambulatorio e le medicine contenute. Sono riusciti nell’intento di fare chiudere il centro e ora, com’è accaduto in altre occasioni, si potranno impossessare delle strutture.
Beh, l’ho scritto migliaia di volte (ma è bene precisarlo nuovamente): io non sono razzista, non sono leghista, non sono di destra, non ho mai avuto niente contro gli zingari (nonostante tutto) ma questo senso di impunità che aleggia sinistramente da sempre (e con il sostegno di una buona fetta delle nostra sinistra) deve finire una volta per tutte. Non è più possibile applicare il nostro “razzismo al contrario” con un codice penale diverso per ogni etnia.
Cazz…ora però mi sento davvero un po’ leghista, e un po’ me ne vergogno, ma stavolta mi hanno proprio fatto incazzare.
La verità è che i rom, oltre ai cosiddetti antagonisti dei centri sociali, non li sopporta nessuno, proprio nessuno, neanche tutti quelli che li difendono a spada tratta in tv e sulle colonne di autorevoli quotidiani. Non ho alcun dubbio in proposito, è solo la classica ipocrisia italica dura a morire: si elogia (in pubblico) la “cultura e laboriosità” del popolo rom perché fa molto di sinistra, anti-razzista e anti-fascista, e in questo modo si è apposto con la coscienza, tanto i politici  e i giornalai italiani non hanno mica la casa accanto a qualche idilliaco (e salubre) accampamento di zingari. A microfoni spenti, lontano dalle telecamere, però, anche i militanti di estrema sinistra non è che rivolgano sempre grandi apprezzamenti verso gli zingari e la loro cultura. Anzi, a dire il vero, in tutta la vita ho sentito molte più parole di disprezzo verso questa etnia provenire da sinistra che da destra. Sarà perché non conosco molte persone con simpatie politiche destrose, o sarà stato anche solo un insieme di casi e coincidenze, ma questo è quanto.
Comunque nessuno, di destra o di sinistra, ricco o povero che sia, gradisce abitare accanto a un campo rom. L’unica differenza è che il ricco può scegliere dove stare, e se è proprio sfortunato a trovarseli accanto si può trasferire senza problemi, il povero, l’operaio, il pensionato o il disoccupato, no: loro non hanno scelta e se abitano di fronte al campo rom ci devono convivere, volenti o nolenti. Anche se le baraccopoli zingare che tanto piacciono all’intellighenzia italica (che vive ben distante da essi, ovviamente) non sono il posto migliore del mondo in cui vivere.
Nessuno si rende conto che questi campi medioevali, queste zone franche dove può accadere di tutto, esistono solo in Italia e non c’è niente, proprio niente, di cui vantarsi.
Del resto lo si vede da come qui si accolgono gli immigrati clandestini, o i richiedenti asilo politico che sbarcano a migliaia sulle nostre coste, com’è esaltante  ed eticamente inattaccabile la nostra civiltà: prima si rinchiudono in un centro (una specie di galera, in fondo) di accoglienza, infine li si lascia liberi di andare senza meta, senza nulla, senza identità, per non fare nulla nel nulla assoluto della nostre città. Tutto questo non ha senso, non è degno di una società civile: se uno ha diritto all’asilo politico glielo devi dare, se uno non lo ha, questo diritto, lo devi rimandare a casa, non c’è altra soluzione.
Ma qui siamo tutti buoni e accoglienti e preferiamo lasciarli marcire in qualche stazione o in qualche angolo degradato dei nostri centri storici a chiedere l’elemosina o a rubare per poter vivere pur di non rimandarli a casa e fare la figura del “razzista”.

Siamo proprio una gran bella nazione e non possiamo che esserne fieri. Del resto siamo l'unico stato al mondo dove "governano" insieme destra e sinistra... Dopo 20 anni di berlusconismo (e patologie correlate) che altro ci possiamo aspettare?


La sede ENPA di Torino dopo la visita d cortesia:


***


In ogni caso il 31 maggio ci sarà una nuova cavalcata vittoriosa del condottiero Renzi grazie alle epiche gesta della sua invincibile armata di destrosinistra: gli 80 euro, la restituzione dei soldi ai pensionati, il 40% alle europee, il Jobs act, la buona scuola e, ultimo ma non ultimo, il favoloso Expo di Coca Cola e MacDonald. La fame nel mondo è risolta. Il problema lavoro è risolto, la disoccupazione si è estinta. L’istruzione pubblica ora è una sicurezza per tutti…E vissero felici e contenti, tutti, compresi gli Alfani, i Berluscani e i presidi della Marvel, quelli con i superpoteri.”


The shitty-people is coming...

Nessun commento:

Posta un commento