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Bochesmalas

venerdì 18 novembre 2011

Exploited





Alcuni gruppi hanno la fortuna di trovarsi al posto giusto e al momento giusto, tra questi ci sono sicuramente gli Exploited, nati ad Edimburgo in Scozia nel 1979, in un periodo in cui la prima ondata punk andava scemando e una miriade di nuove band stavano venendo su come funghi, ancora più motivate e agguerrite. Per una strana combinazione di circostanze gli Exploited sono riusciti a ottenere sin da subito i favori del pubblico, proprio nel momento in qui la seconda onda punk si stava sollevando e la situazione socio-politica britannica stava diventando una pericolosa polveriera, con la Thatcher che si insediava a Downing street. Quando una nazione si avvicina al baratro, quando la disoccupazione cresce e gli interventi del governo sono caratterizzati da manovre a base di lacrime e sangue, il movimento punk trova il suo terreno ideale per poter crescere e diffondersi. I garage si affollano di giovani incazzati che vogliono esprimere la propria rabbia e il proprio dissenso e i passaparola, le fanzine e i manifesti fanno il resto.
Già con il primo ep Army Life del 1980 gli Exploited balzano subito nelle zone alte della classifica indipendente britannica, lo stesso accade per i successivi singoli: Barmy Army e Dogs of War. I loro concerti si facevano sempre più affollati e il loro punk rock grezzo e sguaiato, molto vicino anche all'Oi! e ai gusti degli skinhead, incontrava un consenso sempre maggiore nel pubblico; non si può affermare lo stesso per quanto riguarda la critica musicale che gli ha quasi sempre bistrattati a causa dei loro testi, spesso ritenuti troppo semplici, rozzi e volgari e a causa della loro attitudine rissaiola.
Nel 1981 pubblicarono il primo album: il live On Stage, edito dalla Secret records per la quale hanno inciso anche i GBH, gli Infa-Riot, gli Sham 69, gli Anti-Nowhere League e i Buzzcocks. Il disco li apre le porte anche della classifica nazionale ed è un ottimo antipasto per quello che sarà il primo album in studio, il loro manifesto Punk's Not Dead, pubblicato lo stesso anno.





Punk's Not Dead

1.Punk's Not Dead
2.Mucky Pup
3.Cop Cars
4.Free Flight
5.Army Life (part 2)
6.Blown to Bits
7.Sex & Violence
8.SPG
9.Royalty
10.Role Q
11.Exploited Barmy Army
12.Ripper
13.Out of Control
14.Son of a Copper
15.I Believe in Anarchy
16.Dogs of War
17.What You Gonna Do

Formazione:
Wattie Buchan, voce
Big John Duncan, chitarra
Gary MacCormack, basso
Dru Stix, batteria

Il disco è un concentrato di "irresistibile ignoranza", punk grezzo e violento, anarchia e brani brevi e trascinanti: SPG, Punk's Not Dead, Army Life, Exploited Barmy Army, Cop Cars e I Believe in Anarchy sono i "classici" contenuti in questo album da molti considerato come uno dei più importanti dischi della storia del punk, da altri come uno dei più inutili e grossolani album mai pubblicati. Per quanto mi riguarda Punk's Not Dead è un ottimo disco, ma il meglio da casa Exploited arriverà con il successivo, Troops of Tomorrow del 1982, prodotto e suonato molto meglio ma, soprattutto, ricco di brani eccezionali, trascinanti, veloci e aggressivi, caratterizzati dall'entusiasmante chitarra di Big John Duncan.


Troops of Tomorrow

1.Jimmy Boyle
2.Daily News
3.Disorder
4.Alternative
5.U.S.A.
6.Rapist
7.Troops of Tomorrow
8.UK '82
9.Sid Vicious Was Innocent
10.War
11.They Won't Stop
12.So Tragic
13.Germs

L'album è una bomba hardcore punk, una delle cose migliori mai uscite dalla scena punk britannica; la prima facciata del vinile presenta la sequenza più intensa e trascinante di tutta la storia del punk e il resto non è da meno.
Subito dopo, tra i vari problemi con la giustizia e la polizia, c'è da annoverare anche l'arresto del batterista Stix, il quale viene sostituito da Steve Roberts degli UK Subs che aveva già suonato in molti brani di Troops of Tomorrow. L'ascesa degli Exploited sembra inarrestabile, ogni nuovo singolo pubblicato (Dead Cities, Computers Don't Blunder, Rival Leaders) si arrampica subito in classifica e ci staziona a lungo. Purtroppo nel frattempo la formazione perde il suo pezzo migliore: il "mitico" Big John, uno dei migliori chitarristi della scena punk inglese. Il terzo album in studio, Let's Start a War...Said Maggie One Day del 1983, vede una formazione completamente rinnovata e un contenuto molto più politicizzato e combattente; il ritmo cala lievemente e l'atmosfera generale del disco si fa più oscura, cosa che caratterizzerà anche, e soprattutto, il successivo (e meno riuscito) Horror Epics del 1985.




Nel 1987 pubblicano Death Before Dishonour; le sonorità mutano nuovamente spostandosi verso il thrash metal con buoni risultati. I brani sono rocciosi e potenti, con un anima punk e un vestito metal che caratterizzerà anche i dischi successivi con qualche variante: The Massacre del 1990 è veloce e aggressivo punk metal, Beat the Bastards del 1996 e l'ultimo, Fuck The System, del 2003 riprendono qualcosa dell'hardcore punk degli esordi ma sempre con un grande ascendente thrash, per un risultato di grande impatto, violentissimo e aggressivo metal-core senza compromessi.
Per concludere c'è da dire che tutta la discografia degli Exploited è di buona qualità, ma se proprio bisogna  fare una cernita sono da preferire i primi tre dischi e la raccolta dei singoli Exploited Punk Singles Collection.
















Il grande (in tutti i sensi) Big John Duncan:










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